E’ stato firmato dal premier Mario Draghi e il Presidente di Anac Giuseppe Busia il Protocollo d’intesa per l’attuazione del sistema di qualificazione delle stazioni appaltanti e delle centrali di committenza, che dovrà essere reso operativo in tempi rapidi perché tra i punti qualificanti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
Un tema questo della riqualificazione delle Stazioni appaltanti più volte sostenuto e richiesto da Confcooperative lavoro e servizi, che vede nella riduzione e semplificazione delle oltre 36 mila stazioni appaltanti una necessità ineludibile per un Public Procurement più moderno, competente ed efficiente, alla luce anche delle sfide poste dalla programmazione degli appalti PNRR.
Come riportato sul sito di Anac, gli obiettivi del protocollo sono:
1) riduzione delle stazioni appaltanti, con particolare riferimento ai comuni, centralizzando il più possibile gli acquisti per spuntare prezzi migliori;
2) rafforzamento e qualificazione delle stazioni appaltanti, arginando deficit organizzativi e di professionalità dovuti all’eccessiva frammentazione;
3) applicazione di criteri di qualità, efficienza, professionalizzazione, realizzando un accorpamento della domanda;
4) istituzione dell’anagrafe unica delle stazioni appaltanti, inserendole secondo il livello di qualifica in possesso, e la loro provata capacità di acquisire beni, servizi e lavori, oltre che sulla base delle strutture organizzative stabili per l’acquisto, del personale presente con specifiche competenze, e del numero di gare svolte nell’ultimo quinquennio.
In sostanza il fine è tendere verso modelli di stazioni appaltanti che possano spendere risorse unicamente in base alle capacità e professionalità disponibili, attraverso un sistema che preveda tra i requisiti per la qualificazione alcuni elementi imprescindibili, anche per i soggetti che oggi sono qualificati di diritto.
Tra i requisiti obbligatori anche la disponibilità e l’utilizzo corrente di piattaforme telematiche nella gestione delle procedure di gara che dovranno essere interoperabili tra loro per assicurare l’automatica trasmissione di atti, dati e informazioni alla Banca dati Anac a fini conoscitivi e di trasparenza.
La stazione appaltante che aspira alla qualificazione dovrà dimostrare di avere a disposizione, oltre al personale tecnico e amministrativo per la gestione dei contratti per i quali intende qualificarsi, specifiche competenze informatiche per la corretta gestione delle piattaforme in uso.
Il Presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, Giuseppe Busia ha dichiarato “Va superato il limite territoriale, regionale, di azione degli aggregatori, in base al quale una centrale d'acquisto regionale può comprare solo per le amministrazioni di quella regione, a scapito dell'efficienza. Se una regione è capace e si è specializzata in una tipologia di acquisti, deve poterlo fare senza limiti regionali, favorendo acquisti a prezzi migliori di beni di maggiore qualità, con maggiore conoscenza del mercato e capacità di spuntare condizioni migliori. …Molti i vantaggi, in termini di economie di scala e di scopo, che possono derivare da acquisti in comune: ciò vale sia per le stazioni appaltanti che vedrebbero ridurre il numero di procedure da avviare, che per gli operatori economici che potrebbero partecipare ad un numero ridotto di procedure, eventualmente con più lotti, così riducendo i costi amministrativi delle gare”.
Entro il 31 marzo 2022 dovranno essere adottate le Linee guida con le modalità operative per l’attuazione del sistema di riqualificazione, che varrà per tutte le procedure di gara indette dalle stazioni appaltanti e dalle centrali di committenza.