Con decreto n.177 del 20 novembre, il presidente della Regione Emilia Romagna ha approvato le modifiche al Regolamento regionale n.1/2017 in materia di esercizio, conduzione, controllo, manutenzione e ispezione degli impianti termini. In particolare:
- proroga al 30 giugno 2020 del termine ultimo (precedentemente previsto per il 31 dicembre 2019) per la registrazione obbligatoria degli impianti termici nel catasto regionale CRITER – modifica art. 5
- previsione di un ulteriore periodo di 180 giorni oltre tale data (e quindi fino al 31 dicembre 2020) durante il quale è possibile regolarizzare la registrazione dell’impianto nel catasto senza incorrere nella sanzione prevista dalla legge (modifica art. 27);
- abolizione dell'obbligo di comunicazione dei dati, entro il 31 marzo, da parte dei distributori di combustibile per gli impianti termici.
L'accatastamento degli impianti termici è obbligatorio e l’eventuale inadempienza comporta l’applicazione della sanzione amministrativa da 500 euro a 3.000 euro a carico del responsabile dell’impianto (proprietario o conduttore) e per effettuarla è necessario rivolgersi al tecnico manutentore, che provvede anche a “targare” l’impianto mediante rilascio di un codice identificativo univoco.
Sono soggetti all’obbligo di registrazione gli impianti di climatizzazione e/o produzione di ACS con generatori alimentati a combustibili fossili (gas naturale, GPL, gasolio, carbone, olio combustibile, altri combustibili fossili solidi, liquidi o gassosi) di potenza termica maggiore o uguale a 5 kW; generatori alimentati da biomassa legnosa (es. legna, cippato, pellet, bricchette) di potenza termica maggiore o uguale a 5 kW; pompe di calore e/o collettori solari termici utilizzati per la climatizzazione invernale degli ambienti e/o la produzione di acqua calda sanitaria centralizzata con potenza termica utile complessiva superiore a 12 kW; gruppi frigoriferi utilizzati per la climatizzazione estiva degli ambienti con potenza frigorifera utile complessiva superiore a 12 kW; scambiatori di calore della sottostazione di teleriscaldamento e/o teleraffrescamento; cogeneratori e trigeneratori; scaldacqua al servizio di più utenze o ad uso pubblico; stufe, caminetti chiusi, apparecchi di riscaldamento localizzato ad energia radiante esclusivamente nel caso in cui siano fissi e la somma delle potenze degli apparecchi installati nella singola unità immobiliare sia maggiore o uguale a 5 kW.
Sono invece esclusi dagli obblighi: cucine economiche, termo cucine, caminetti aperti; scaldacqua unifamiliari; gli impianti inseriti in cicli di processo, ovvero gli impianti di produzione di calore non destinati alla climatizzazione degli ambienti.
La Regione ha approvato la proroga dei termini alla luce dei dati di accastamento conseguiti fino ad oggi. Risultano infatti registrati in via definitiva nel catasto CRITER circa 750.000 impianti (oltre a 150.000 impianti registrati in bozza) che corrispondono al 60% degli impianti soggetti all’obbligo di registrazione (che dovrebbero essere circa 1,5 milioni sull’intero territorio regionale.
Nelle motivazioni addotte per la proroga la Regione ha tenuto conto del fatto che la registrazione dell’impianto termico di norma viene effettuata in occasione di un intervento di manutenzione al fine di non gravare i cittadini di eccessivi costi e quindi non è praticabile l’ipotesi che l’accatastamento degli impianti non ancora registrati possa avvenire nel termine previsto del 31 dicembre 2019, esponendo i cittadini al rischio di trovarsi sanzionati per il mancato assolvimento dell’obbligo di registrazione dell’impianto, senza che essi abbiano avuto la possibilità di provvedervi conformemente alla procedura prevista.
Il periodo di proroga dovrà comportare azioni di informazione ai cittadini circa le modalità di assolvimento dell’obbligo di registrazione dell’impianto termico e delle relative eventuali sanzioni in caso di mancato rispetto del termine previsto.