Lo scorso 28 settembre, alla presenza del Presidente del Consiglio dei Ministri On. Giorgia Meloni, è stata avviata la campagna anti-inflazione, su proposta dal Ministero dell’Imprese e del Made in Italy, a cui ha aderito, tra le altre organizzazioni di rappresentanza, anche la cooperazione, sia del settore della distribuzione organizzata sia della produzione agroalimentare.
Per completezza di informazione, come anche evidenziato ed ampiamente dibattuto nel corso del L’iniziativa, dunque, aveva preso le mosse da una attività del suddetto Ministero che, in prima battuta, aveva avviato un confronto unicamente con la Grande Distribuzione Organizzata, allo scopo di siglare un Protocollo in base al quale le catene distributive si sarebbero impegnate a praticare delle promozioni su un determinato paniere di beni (alimentari e non) ai prezzi praticati nell’annualità 2021.
Venuti a conoscenza dell’iniziativa, Confcooperative Fedagripesca, in rappresentanza delle cooperative operanti nel settore della produzione agroalimentare, ha immediatamente richiesto al Ministero di essere coinvolta nella discussione, nella consapevolezza che una simile intesa avrebbe avuto ripercussioni sui listini praticati dalla GDO a molte delle associate.
In prima battuta, pertanto, l’azione della Federazione è stata quella di richiedere una strutturale revisione del Protocollo rappresentando le difficoltà delle imprese cooperative aderenti e dei loro soci nel far fronte ai rincari dei costi produttivi (dai costi energetici, al packaging, ai costi per la mangimistica, dai fertilizzanti ai prodotti fitosanitari, e, naturalmente, al costo del denaro).
In secondo luogo, è stato richiesto che, al fine di poter affrontare il tema dell’inflazione in maniera compiuta e ripristinare un’equa redistribuzione della catena del valore, era necessario che il Ministero si facesse promotore anche di un tavolo di confronto con tutte le realtà che operano, in via diretta o indiretta, nella filiera produttiva.
In ultimo, la disponibilità ad aderire all’iniziativa da parte di Confcooperative Fedagripesca è stata da sempre subordinata ad alcuni principi inderogabili quali: il diritto alla libera concorrenza che si concretizza nella necessità che qualsiasi patto sul punto lasciasse le singole imprese libere di decidere se aderire, con quali prodotti e in quali modalità; garantire il rispetto della Legge (decreto legislativo 8 novembre 2021 n. 198) e, in particolare, del principio per cui è pratica commerciale sleale pagare un prodotto al di sotto del costo di produzione e, da ultimo, il fatto che l’eventuale impegno preso dalla impresa si concretizzasse nel non alzare i prezzi di vendita per il trimestre ottobre-dicembre 2023 non anche di praticare prezzi riferibili ad un periodo antecedente al conflitto bellico Russia - Ucraina.
A questo punto, la Federazione ha deciso di aderire attraverso non già la sottoscrizione di un Protocollo ma trasmettendo una “Lettera di intenti”.
Previa evidenziazione del fatto che l’inflazione non ha risparmiato le imprese dell’agroalimentare cooperativo, tra le prime ad essere colpite dagli aumenti dei prezzi delle materie prime, dell’energia nonché, da ultimo, dagli oneri finanziari conseguenti agli aumenti dei tassi di interesse, aggravando la situazione generale di difficoltà del settore già duramente colpito da avversità meteo climatiche eccezionali e dalla carenza di idonei strumenti di difesa contro la diffusione di sempre nuove minacce per coltivazioni, allevamenti, pesca ed acquacoltura, con la “Lettera d’intenti”, la Federazione si è impegnata a:
- dare ampia informazione presso le proprie associate sulle iniziative sviluppate dal Ministero in merito al contrasto all’inflazione;
- chiedere alle proprie associate di valutare, nel rispetto della libera concorrenza e della strategia di ciascuna impresa e su base volontaria, di sviluppare, nel periodo di riferimento ottobre/dicembre 2023, iniziative di politica commerciale tese a contribuire a contenere l’inflazione, su una selezione di prodotti determinati dall’azienda, laddove sia ritenuto praticabile dal punto di vista della sua sostenibilità economica.
In modo analogo, anche tutte le rappresentanze del settore primario (organizzazioni professionali agricole) e del settore della industria alimentare hanno aderito all’iniziativa del Governo.
Ogni cooperativa associata ha la possibilità di aderire alla campagna anti-inflazione alle seguenti condizioni:
- l’adesione è assolutamente volontaria ed avviene attraverso una proposta negoziale da trasmettere alla distribuzione;
- le aziende che volontariamente ritengono di partecipare all’iniziativa potranno utilizzare il bollino digitale dell’iniziativa con la dicitura “trimestre anti- inflazione”, che sarà rilasciato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, conformemente alle linee guida che lo stesso fornirà alle associazioni e pubblicherà sulla pagina web dedicata Campagna - Trimestre anti-inflazione (mimit.gov.it) (cfr. all.2);
- nel rispetto del principio di concorrenza, ogni azienda valuterà l’impatto, in senso positivo o negativo, dell’andamento dei costi di produzione, influenzati dal prezzo delle materie prime, dell’energia, della logistica e degli imballaggi.