Persona, territorio, responsabilità, ascolto, felicità, evoluzione, competenze, insieme: sono queste alcune delle parole-chiave sulle quali si è orientato il confronto che in Confcooperative ha avuto per protagonisti i cooperatori di diverse generazioni, impegnati a ragionare insieme sul futuro di quella cooperazione che – come è emerso proprio da questo “faccia a faccia” – mostra fortissimi segnali di vitalità.
L’iniziativa “Generazioni cooperative in dialogo sul futuro” è stata promossa dal Gruppo per l’innovazione e l’educazione cooperativa dei giovani cooperatori e imprenditori sociali di Confcooperative a conclusione di un lungo ed articolato ciclo di incontri-testimonianza che si è avviato nel novembre scorso. A confronto, come si è detto, giovani cooperatori (peraltro impegnati in ruoli spesso rilevanti all’interno delle cooperative) e fondatori e presidenti di imprese portatori di lunghe esperienze e militanze nel sistema cooperativo.
Il dato comune apparso più evidente è la profonda passione cooperativa che lega queste generazioni, il desiderio di una evoluzione (e non solo di un cambiamento) ancorata ai bisogni, alle idee e alle capacità della persona e allo sviluppo del territorio.
Per tutti, poi, molto evidente la necessità di raccontare la cooperazione non solo nei suoi risultati, ma anche nei suoi valori fondativi, così come il bisogno di coinvolgere maggiormente i giovani nella vita delle cooperative partendo dal principio della responsabilità e non della semplice delega di compiti e funzioni.
Coordinata dai portavoce del Gruppo per l’innovazione e l’educazione cooperativa, Anna Colombini e Matteo Fornaciari, l’iniziativa ha concluso, come si è detto, il ciclo di riflessioni che si era avviato a novembre con il confronto tra i giovani cooperatori e Stefano Granata, presidente nazionale di Federsolidarietà, che affrontò il tema dell’innovazione in quanto strumento indispensabile per l’evoluzione del modello cooperativo.
A ritmo intenso, poi gli incontri con Anna Piacentini, presidente della cooperativa People 3.0 (che nell’occasione presentò il progetto di formazione dal titolo “Happiness at work: organizzazione, innovazione e benessere dei lavoratori”), Chiara Nasi, presidente di Cirfood (tema del dibattito il capitale umano quale principale leva di sviluppo dell’impresa cooperativa) e con Stefano Zamagni, dell’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, che pochi giorni fa al Tecnopolo ha parlato delle prospettive del modello cooperativo soprattutto in relazione all’attrattività che questo modello potrebbe e dovrebbe esercitare sul mondo giovanile.
Chiare e incoraggianti, nell’occasione, le parole di Zamagni: secondo il noto economista (tra i massimi esperti internazionali di economia sociale), infatti, la cooperazione è una scelta naturale per i giovani che amano la libertà, la democrazia e hanno a cuore la giustizia sociale.