Con delibera 141 del 30 marzo 2022 Anac ha approvato le Linee Guida riportanti le modalità operative, a fasi progressive, per l’attuazione del sistema di riqualificazione delle stazioni appaltanti e dalle centrali di committenza, come previsto tra i punti qualificanti del Pnrr e per il varo della riforma del nuovo Codice degli Appalti.
Come pubblicato sul proprio sito (www.anticorruzione.it) Anac ha quindi avviato una consultazione pubblica sulle Linee guida con la possibilità per le varie istituzioni pubbliche, centrali di committenza, operatori economici e associazioni di categoria di inviare osservazioni e indicazioni.
I contributi dovranno essere inviati attraverso l’apposito modulo reso disponibile sul sito, entro le ore 24 del 10 maggio 2022 Nel testo sono individuati gli ambiti e i livelli di qualificazione per le stazioni appaltanti e le centrali di committenza. Sono indicati, altresì, i pesi, provvisoriamente, assegnati per i diversi requisiti individuati dal legislatore all’articolo 38 del Codice dei contratti pubblici, ma non sono indicate le modalità di calcolo dei punteggi per tali requisiti che l’autorità conta di individuare proprio dall’analisi delle osservazioni che perverranno dalla consultazione.
Come indicato nella Premessa alle Linee guida l’autorità intende pervenire al testo finale entro il 30 settembre 2022. Attualmente le stazioni appaltanti in Italia sono 36.000, con oltre 100.000 centri di spesa. Attraverso la qualificazione tale numero dovrebbe essere sensibilmente ridotto a favore di stazioni appaltanti con le qualifiche necessarie e le capacità di contrattazione adatte. Gli obiettivi della Riforma di riqualificazione infatti sono in particolare:
1. riduzione delle stazioni appaltanti, con particolare riferimento ai comuni, centralizzando il più possibile gli acquisti per spuntare prezzi migliori;
2. rafforzamento e qualificazione delle stesse, arginando deficit organizzativi e di professionalità dovuti all’eccessiva frammentazione;
3. applicazione di criteri di qualità, efficienza, professionalizzazione, realizzando un accorpamento della domanda;
4. istituzione dell’anagrafe unica delle stazioni appaltanti, inserendole secondo il livello di qualifica in possesso, e la loro provata capacità di acquisire beni, servizi e lavori, oltre che sulla base delle strutture organizzative stabili per l’acquisto, del personale presente con specifiche competenze, e del numero di gare svolte nell’ultimo quinquennio.
“La qualificazione delle stazioni appaltanti è diventato uno dei punti qualificanti del Pnrr che ci ha permesso di ricevere l’ultima tranche di fondi europei del next Generation Eu, e sarà essenziale per le prossime”, spiega il Presidente di Anac Giuseppe Busia. “Per stipulare contratti pubblici servirà avere un ufficio organizzato, esperienza, persone qualificate. In caso contrario ci si dovrà aggregare e rinunciare a svolgere le gare più complesse, facendo affidamento su altri, così da avere un servizio più efficiente, meno oneroso e in grado di comprare meglio”.
In più, “chi ha dimostrato capacità di saper acquistare potrà offrire servizi ad altri enti, svolgendo una funzione di supplenza. Stiamo lavorando con la Scuola nazionale dell’Amministrazione (Sna) per corsi qualificanti”. La stazione appaltante che aspira alla qualificazione dovrà dimostrare di avere a disposizione, oltre al personale tecnico e amministrativo per la gestione dei contratti per i quali intende qualificarsi, specifiche competenze informatiche per la corretta gestione delle piattaforme in uso”.